Sain Sanaa viaggiare in Mongolia con una cooperativa


Attualmente per i viaggiatori italiani non serve il visto per visitare la Mongolia.

Sain Sanaa: Cooperativa Mongolia

Questa è l’idea di Alfredo Savino, che è stato membro storico dell’Associazione Soyombo , docente di lingua italiana presso l’Università Nazionale della Mongolia, primo console onorario di Italia in Mongolia, ma soprattutto organizzatore di viaggi.

Sain Sanaa è una cooperativa di persone, soprattutto mongoli, che organizzano viaggi per ridistribuire più equamente le risorse che arrivano ogni estate con il turismo.

Nella cooperativa, ogni socio mette a disposizione le proprie conoscenze ed abilità per tracciare itinerari sempre nuovi e poco battuti. In questo modo i viaggiatori entreranno in contatto con una Mongolia più vera, fuori dai circuiti turistici classici, e potranno aiutare anche le realtà più isolate e lontane.

In altre parole, Sain Sanaa si propone di:

  • ridistribuire gli utili ricavati dai viaggi ugualmente fra i soci (siano essi guide, autisti o cuochi, stranieri o mongoli);
  • non portare fuori dal Paese i ricavati del turismo;
  • pagare i non soci locali che collaborano alla realizzazione dei viaggi in modo più equo;
  • favorire le piccole realtà imprenditoriali locali;
  • trasformare il soggiorno in Mongolia del viaggiatore in un mezzo concreto d’aiuto;
  • favorire progetti d’aiuto, destinando una parte delle quote di partecipazione al viaggio di ogni turista;
  • aiutare gli studenti mongoli meritevoli che studiano l’italiano ad avere delle esperienze formative.
  • Far soggiornare i viaggiatori nei monasteri di campagna, donando un aiuto a queste piccole realtà locali e dando allo stesso tempo la possibilità di conoscere più approfonditamente un aspetto fondamentale della cultura mongola.